Dal 28 giugno al 7 luglio 2013
BIZANTINO ROMANICO E GOTICO IN ROMANIA
un percorso di scoperta e studio dell'arte bizantina, romanica e gotica attraverso chiese lignee, monasteri, icone e opere d'arte in una delle regioni più intatte d'europa.
un percorso di scoperta e studio dell'arte bizantina, romanica e gotica attraverso chiese lignee, monasteri, icone e opere d'arte in una delle regioni più intatte d'europa.
Un paese difficile da decifrare perché fatto di “troppi” particolari e contraddizioni. Forse il fascino della Romania sta proprio nell’essere “tanta” e il segreto è quello di non cercare di capire tutto e subito, ma lasciarsi catturare dalle sue magie, dai suoi misteri.
Un’isola latina in un continente slavo, un crocevia culturale: guarda affascinata all’Occidente e subisce il rigore dell’Oriente.
La gente, dalla mentalità bizantina e il cuore europeo.
Una natura selvaggia e dolce: i Carpazi appena usciti da un isolamento turistico, una campagna dai ritmi antichi.
Tanta preziosità d’arte nelle chiese dipinte della Bucovina, nel gotico dei monasteri in legno del Maramures, nelle città medioevali con castelli e fortezze della Transilvania, nei piccoli gioielli nascosti come il Cimitero Allegro di Sapanta.
Un paese ancora tutto da scoprire, per anni chiuso dietro il muro del comunismo ma che non ha permesso nemmeno alla recente dittatura di distruggere il proprio spirito e la propria cultura, così come la sue tradizioni e la sua arte.
Romania significa cultura, storia, spiritualità, natura, tradizione, leggende.
MARAMURES (natura, tradizione e chiese lignee)
Situata all’estremo nord della Romania, al confine con l’Ucraina, cinta dalle montagne dei Carpazi Orientali, ricca di boschi e valli, visitare il Maramures significa immergersi nella natura. Separata dalla Transilvania da una selvaggia cerchia di monti, rimasta quasi completamente isolata fino al XX secolo, è riuscita a preservare l’originalità della propria cultura. Scoprire questo territorio è un autentico viaggio nel tempo. Il Maramures conserva intatte le tradizioni ancestrali in un ambiente da favola in cui il tempo sembra essersi fermato e dove i contadini lavorano ancora con strumenti altrove scomparsi, guidano carri trainati dai cavalli e vivono dei frutti della terra come infinite generazioni prima di loro. Conosciuta per le sue feste popolari, gli splendidi costumi indossati ancora oggi, i caratteristici portici intagliati delle case ma soprattutto per le chiese lignee (otto delle quali dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità) con torri alte fino a 70 metri, costruite ad incastro, senza uso di chiodi.
BUCOVINA e MOLDAVIA (le chiese dipinte)
“Terra dei duemila monasteri”, la Bucovina, regione nel nord della Moldavia, è un’area sacra a cielo aperto. La decorazione esterna delle pareti delle chiese, risalente al XV-XVI sec, è un fenomeno isolato ed esclusivo di questa zona. Ogni monumento ha un proprio colore prevalente (il verde di Sucevita, l’azzurro di Voronet, il rosso di Humor); preparati con sostanze naturali i colori hanno mantenuto nel tempo la loro intensità. Gli affreschi esterni rappresentano scene bibliche e sono considerati capolavori di arte bizantina unici in Europa. Caratteristici sono anche i personaggi: principi e sovrani moldavi sono spesso inseriti tra i santi, i turchi, nemici storici dei rumeni e della cristianità, sono invece destinati agli inferi. I Monasteri sono immersi nella natura, in luoghi incantevoli, che permettono di ammirare panorami unici, perfetta unione tra natura e sacralità.
TRANSILVANIA (fortezze e città medioevali) Entrata a far parte della Romania solo nel 1918, nella sua storia la Transilvania è stata abitata da Magiari, Tedeschi ed Ebrei che hanno lasciato una forte eredità architettonica, culturale. Terra misteriosa dalla natura incontaminata e dai paesaggi vergini, qui si trovano le più conosciute fortezze e città medievali della Romania. Dal XII sec i Sassoni hanno iniziato la costruzione delle città fortificate conosciute come le Siebenburghen. Antiche mura, strade acciottolate, un’architettura molto particolare ed eleganti caffè caratterizzano oggi Brasov, Sighisoara e Sibiu. Il paesaggio mozzafiato costituito da montagne boscose e valli ripide, le torri di difesa e i castelli, le cui forme aguzze sfidano le nuvole, continuano a stimolare l’immaginario collettivo portato per le storie romantiche.
Un’isola latina in un continente slavo, un crocevia culturale: guarda affascinata all’Occidente e subisce il rigore dell’Oriente.
La gente, dalla mentalità bizantina e il cuore europeo.
Una natura selvaggia e dolce: i Carpazi appena usciti da un isolamento turistico, una campagna dai ritmi antichi.
Tanta preziosità d’arte nelle chiese dipinte della Bucovina, nel gotico dei monasteri in legno del Maramures, nelle città medioevali con castelli e fortezze della Transilvania, nei piccoli gioielli nascosti come il Cimitero Allegro di Sapanta.
Un paese ancora tutto da scoprire, per anni chiuso dietro il muro del comunismo ma che non ha permesso nemmeno alla recente dittatura di distruggere il proprio spirito e la propria cultura, così come la sue tradizioni e la sua arte.
Romania significa cultura, storia, spiritualità, natura, tradizione, leggende.
MARAMURES (natura, tradizione e chiese lignee)
Situata all’estremo nord della Romania, al confine con l’Ucraina, cinta dalle montagne dei Carpazi Orientali, ricca di boschi e valli, visitare il Maramures significa immergersi nella natura. Separata dalla Transilvania da una selvaggia cerchia di monti, rimasta quasi completamente isolata fino al XX secolo, è riuscita a preservare l’originalità della propria cultura. Scoprire questo territorio è un autentico viaggio nel tempo. Il Maramures conserva intatte le tradizioni ancestrali in un ambiente da favola in cui il tempo sembra essersi fermato e dove i contadini lavorano ancora con strumenti altrove scomparsi, guidano carri trainati dai cavalli e vivono dei frutti della terra come infinite generazioni prima di loro. Conosciuta per le sue feste popolari, gli splendidi costumi indossati ancora oggi, i caratteristici portici intagliati delle case ma soprattutto per le chiese lignee (otto delle quali dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità) con torri alte fino a 70 metri, costruite ad incastro, senza uso di chiodi.
BUCOVINA e MOLDAVIA (le chiese dipinte)
“Terra dei duemila monasteri”, la Bucovina, regione nel nord della Moldavia, è un’area sacra a cielo aperto. La decorazione esterna delle pareti delle chiese, risalente al XV-XVI sec, è un fenomeno isolato ed esclusivo di questa zona. Ogni monumento ha un proprio colore prevalente (il verde di Sucevita, l’azzurro di Voronet, il rosso di Humor); preparati con sostanze naturali i colori hanno mantenuto nel tempo la loro intensità. Gli affreschi esterni rappresentano scene bibliche e sono considerati capolavori di arte bizantina unici in Europa. Caratteristici sono anche i personaggi: principi e sovrani moldavi sono spesso inseriti tra i santi, i turchi, nemici storici dei rumeni e della cristianità, sono invece destinati agli inferi. I Monasteri sono immersi nella natura, in luoghi incantevoli, che permettono di ammirare panorami unici, perfetta unione tra natura e sacralità.
TRANSILVANIA (fortezze e città medioevali) Entrata a far parte della Romania solo nel 1918, nella sua storia la Transilvania è stata abitata da Magiari, Tedeschi ed Ebrei che hanno lasciato una forte eredità architettonica, culturale. Terra misteriosa dalla natura incontaminata e dai paesaggi vergini, qui si trovano le più conosciute fortezze e città medievali della Romania. Dal XII sec i Sassoni hanno iniziato la costruzione delle città fortificate conosciute come le Siebenburghen. Antiche mura, strade acciottolate, un’architettura molto particolare ed eleganti caffè caratterizzano oggi Brasov, Sighisoara e Sibiu. Il paesaggio mozzafiato costituito da montagne boscose e valli ripide, le torri di difesa e i castelli, le cui forme aguzze sfidano le nuvole, continuano a stimolare l’immaginario collettivo portato per le storie romantiche.
STAGE
L'etnogenesi rumena si compie negli oltre mille anni che separano la fine del sec. 4° dagli inizi del 14°, allorchè vennero costituiti, da un lato e dall'altro dei Carpazi, gli stati rumeni (Transilvania, Valacchia, Moldavia) e furono prodotti i principali monumenti artistici presenti sul territorio dell'odierna Romania. Notevole è l’influenza che l’Impero bizantino ha avuto su questa terra insieme a influssi slavi, turchi e greci, tutte cose che approfondiremo con la visita di alcune delle numerose chiese lignee e agli splendidi monasteri che, oltre ad essere creazioni architettoniche davvero pregevoli, ospitano pitture uniche nel loro genere e pregevoli collezioni di Icone. Nella regione della Transilvania approfondiremo invece l'arte legata alla sfera occidentale e latina, con espressioni artistiche di stile romanico e gotico. Durante il corso vedremo anche quali sono stati gli sviluppi dell'arte rumena fino a Costantin Brancusi (1876 - 1957) a cui verrà dedicata una conferenza.
Il corso e la conferenza saranno tenuti da Francesco Grazioli.
L'etnogenesi rumena si compie negli oltre mille anni che separano la fine del sec. 4° dagli inizi del 14°, allorchè vennero costituiti, da un lato e dall'altro dei Carpazi, gli stati rumeni (Transilvania, Valacchia, Moldavia) e furono prodotti i principali monumenti artistici presenti sul territorio dell'odierna Romania. Notevole è l’influenza che l’Impero bizantino ha avuto su questa terra insieme a influssi slavi, turchi e greci, tutte cose che approfondiremo con la visita di alcune delle numerose chiese lignee e agli splendidi monasteri che, oltre ad essere creazioni architettoniche davvero pregevoli, ospitano pitture uniche nel loro genere e pregevoli collezioni di Icone. Nella regione della Transilvania approfondiremo invece l'arte legata alla sfera occidentale e latina, con espressioni artistiche di stile romanico e gotico. Durante il corso vedremo anche quali sono stati gli sviluppi dell'arte rumena fino a Costantin Brancusi (1876 - 1957) a cui verrà dedicata una conferenza.
Il corso e la conferenza saranno tenuti da Francesco Grazioli.
ITINERARIO DEL VIAGGIO
Budeşti
Inoltrandosi nella valle del Mara, dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo, attraverso una strada sterrata, si raggiunge uno dei vilaggi più isolati e più belli del Maramures: Budesti.
La sua chiesa di Josani in legno di quercia conserva una raccolta unica di icone su vetro e legno risalente alla fine del ‘700 e un dipinto, sempre settecentesco, del Giudizio Universale in perfetto stato di conservazione.
Inoltrandosi nella valle del Mara, dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo, attraverso una strada sterrata, si raggiunge uno dei vilaggi più isolati e più belli del Maramures: Budesti.
La sua chiesa di Josani in legno di quercia conserva una raccolta unica di icone su vetro e legno risalente alla fine del ‘700 e un dipinto, sempre settecentesco, del Giudizio Universale in perfetto stato di conservazione.
Monastero di Bârsana
Ultimo monastero ortodosso ad essere costruito nella regione prima che, nel 1711, il patriarca si convertisse al cattolicesimo di rito greco. Incredibile complesso di costruzioni in legno dalle caratteristiche guglie, il monastero è luogo di culto per le monache ortodosse che vi risiedono, meta di pellegrinaggio e aperto ai visitatori. Vi si trova un piccolo museo delle icone religiose e alcuni edifici che ricalcano l’architettura delle chiese lignee. Il bel giardino viene curato dalle monache con l’aiuto di alcune bambine ospiti della struttura.
Ultimo monastero ortodosso ad essere costruito nella regione prima che, nel 1711, il patriarca si convertisse al cattolicesimo di rito greco. Incredibile complesso di costruzioni in legno dalle caratteristiche guglie, il monastero è luogo di culto per le monache ortodosse che vi risiedono, meta di pellegrinaggio e aperto ai visitatori. Vi si trova un piccolo museo delle icone religiose e alcuni edifici che ricalcano l’architettura delle chiese lignee. Il bel giardino viene curato dalle monache con l’aiuto di alcune bambine ospiti della struttura.
Il “Cimitero Allegro” di Sapanta
Conosciuto per le pittoresche croci di legno dipinte, il cimitero «Allegro» di Sapanta è stato, a partire dal 1935, per più di cinquanta anni la creazione dello scultore Stan Patras. La tradizione è poi continuata grazie al suo apprendista Dumitru Pop che ha mantenuto invariato il metodo di lavoro del suo maestro. Il legno di quercia viene fatto asciugare uno o due anni quindi lo scultore vi disegna i motivi geometrici a basso rilievo, li dipinge, scolpisce un simbolo di speranza e di libertà e infine scrive, in ricordo del defunto, un epitaffio: solitamente una poesia breve scritta in prima persona, punteggiata di ironia, frasi sarcastiche e...errori di ortografia.
In questo cimitero é descritta l’intera vita del villaggio: il pastore, il coltivatore, il boscaiolo, il tessitore, il filatore, la casalinga, il commerciante, il carpentiere, il medico, il musicista o l'ubriaco. Questa memoria collettiva di Sapanta, questo insieme di tombe piene di colori dove ogni persona morta racconta ironicamente la propria esistenza con le relative gioie e dispiaceri, genera serenità e un’atmosfera allegra, una specie di sfida alla morte, un inno alla vita. Il cimitero é un «plein air» del trionfo della vita sulla morte, un museo dove la gente parlerà "dell'azzurro" di Sapanta come parla già del famoso azzurro di Voronet: un azzurro caldo, liscio, quasi fosforescente, il quinto colore della terra del Maramures accanto al nero, rosso, giallo e verde.
La casa in cui vive Dumitru Pop, ex casa e studio di Patras, è anche un suggestivo museo che conserva diverse figure scolpite in legno e dipinte da Patras.
Conosciuto per le pittoresche croci di legno dipinte, il cimitero «Allegro» di Sapanta è stato, a partire dal 1935, per più di cinquanta anni la creazione dello scultore Stan Patras. La tradizione è poi continuata grazie al suo apprendista Dumitru Pop che ha mantenuto invariato il metodo di lavoro del suo maestro. Il legno di quercia viene fatto asciugare uno o due anni quindi lo scultore vi disegna i motivi geometrici a basso rilievo, li dipinge, scolpisce un simbolo di speranza e di libertà e infine scrive, in ricordo del defunto, un epitaffio: solitamente una poesia breve scritta in prima persona, punteggiata di ironia, frasi sarcastiche e...errori di ortografia.
In questo cimitero é descritta l’intera vita del villaggio: il pastore, il coltivatore, il boscaiolo, il tessitore, il filatore, la casalinga, il commerciante, il carpentiere, il medico, il musicista o l'ubriaco. Questa memoria collettiva di Sapanta, questo insieme di tombe piene di colori dove ogni persona morta racconta ironicamente la propria esistenza con le relative gioie e dispiaceri, genera serenità e un’atmosfera allegra, una specie di sfida alla morte, un inno alla vita. Il cimitero é un «plein air» del trionfo della vita sulla morte, un museo dove la gente parlerà "dell'azzurro" di Sapanta come parla già del famoso azzurro di Voronet: un azzurro caldo, liscio, quasi fosforescente, il quinto colore della terra del Maramures accanto al nero, rosso, giallo e verde.
La casa in cui vive Dumitru Pop, ex casa e studio di Patras, è anche un suggestivo museo che conserva diverse figure scolpite in legno e dipinte da Patras.
Ieud
Le sue due chiese in legno d’abete sono state dichiarate monumenti storici e architetturali. La prima, la “Chiesa del Colle'', eretta nel 1364, la più antica del Maramures, è costruita con piccole finestre, un doppio tetto e un solo impressionante campanile. Le pitture del XVI secolo sono originali e il loro stato è relativamente buono. All’interno del campanile le scale sono scolpite in un unico pezzo di legno. L’edificio custodisce il più antico documento scritto in lingua rumena (1391): “Il Libro delle Leggi” in cui erano codificati il catechismo e le leggi religiose riguardanti Ieud. La seconda chiesa, “Chiesa della Valle”, costruita nel 1717 nello stile gotico del Maramures, ospita una delle più grandi collezioni di Icone in vetro della contea.
Le sue due chiese in legno d’abete sono state dichiarate monumenti storici e architetturali. La prima, la “Chiesa del Colle'', eretta nel 1364, la più antica del Maramures, è costruita con piccole finestre, un doppio tetto e un solo impressionante campanile. Le pitture del XVI secolo sono originali e il loro stato è relativamente buono. All’interno del campanile le scale sono scolpite in un unico pezzo di legno. L’edificio custodisce il più antico documento scritto in lingua rumena (1391): “Il Libro delle Leggi” in cui erano codificati il catechismo e le leggi religiose riguardanti Ieud. La seconda chiesa, “Chiesa della Valle”, costruita nel 1717 nello stile gotico del Maramures, ospita una delle più grandi collezioni di Icone in vetro della contea.
Vişeu de Sus (Mocanita)
"Bosco" e "acqua" sono le due parole che meglio definiscono il Maramures. Numerosi fiumi e torrenti sono sparsi lungo il paese formando famose valli: Mara, Iza, Viseu e Vaser. Tra queste, di particolare interesse per i turisti è la valle del Vaser. Il fiume Vaser scorre per circa 60 chilometri, formando una spettacolare valle dove ripide scogliere si alternano a fitti boschi, belle radure e sorgenti di acqua minerale. Il punto di accesso alla valle è la città di Viseu de Sus dove si trova la piccola stazione ferroviaria da cui parte “Mocanita”, una delle ultime locomotive a vapore alimentate a legna ancora in funzione in Europa.
La ferrovia, costruita nel 1932 per trasportare il legno a valle, oggi, a dispetto della sua età, è destinata al trasporto turistico. I viaggiatori possono andare in treno fino alla fine della valle e godere della bellezza della natura o scendere alle varie soste per un'escursione in montagna. Il treno attraversa Viseu de Sus, dopo circa sette chilometri entra nella foresta selvaggia passando tra le rocce della gola, si insinua lentamente sui pendii ripidi dando spesso l'impressione di non farcela. I luoghi visitati sono assolutamente unici.
"Bosco" e "acqua" sono le due parole che meglio definiscono il Maramures. Numerosi fiumi e torrenti sono sparsi lungo il paese formando famose valli: Mara, Iza, Viseu e Vaser. Tra queste, di particolare interesse per i turisti è la valle del Vaser. Il fiume Vaser scorre per circa 60 chilometri, formando una spettacolare valle dove ripide scogliere si alternano a fitti boschi, belle radure e sorgenti di acqua minerale. Il punto di accesso alla valle è la città di Viseu de Sus dove si trova la piccola stazione ferroviaria da cui parte “Mocanita”, una delle ultime locomotive a vapore alimentate a legna ancora in funzione in Europa.
La ferrovia, costruita nel 1932 per trasportare il legno a valle, oggi, a dispetto della sua età, è destinata al trasporto turistico. I viaggiatori possono andare in treno fino alla fine della valle e godere della bellezza della natura o scendere alle varie soste per un'escursione in montagna. Il treno attraversa Viseu de Sus, dopo circa sette chilometri entra nella foresta selvaggia passando tra le rocce della gola, si insinua lentamente sui pendii ripidi dando spesso l'impressione di non farcela. I luoghi visitati sono assolutamente unici.
Monastero di Voronet
Il monastero di Voronet è stato costruito soltanto in 3 mesi e 3 settimane nel 1488, dal reggente Stefano il Grande come ringraziamento per la vittoria contro i Turchi. Nel 1547, sotto il controllo del vescovo metropolitano Grigore Rosca, è stato aggiunto il portico mentre la pittura interna è stata realizzata fra il 1535 e il 1543. La fama internazionale del monastero è dovuta alla pittura esterna realizzata nel 1547 tanto da essere considerato come "la Cappella Sistina dell'est". Il “Giudizio Universale”, che copre l’itera parete occidentale, è unanimamente considerato, per dimensioni e ricchezza di particolari, l’affresco più bello della Bucovina. "L'azzurro di Voronet" è stato aggiunto al lessico del mondo dell'arte accanto al “rosso Tiziano" e al “verde Veronese".
Il monastero di Voronet è stato costruito soltanto in 3 mesi e 3 settimane nel 1488, dal reggente Stefano il Grande come ringraziamento per la vittoria contro i Turchi. Nel 1547, sotto il controllo del vescovo metropolitano Grigore Rosca, è stato aggiunto il portico mentre la pittura interna è stata realizzata fra il 1535 e il 1543. La fama internazionale del monastero è dovuta alla pittura esterna realizzata nel 1547 tanto da essere considerato come "la Cappella Sistina dell'est". Il “Giudizio Universale”, che copre l’itera parete occidentale, è unanimamente considerato, per dimensioni e ricchezza di particolari, l’affresco più bello della Bucovina. "L'azzurro di Voronet" è stato aggiunto al lessico del mondo dell'arte accanto al “rosso Tiziano" e al “verde Veronese".
Monastero di Humorului
Il Monastero di Humor è stato costruito nel 1530 dal cancelliere Teodor Bubuiog. Gli affreschi esterni, realizzati cinque anni dopo, in cui domina il colore rosso mattone, hanno come motivo centrale l’assedio di Costantinopoli. Famoso è il panorama che si può ammirare dalla cella campanaria aggiunta nel 1614.
Il Monastero di Humor è stato costruito nel 1530 dal cancelliere Teodor Bubuiog. Gli affreschi esterni, realizzati cinque anni dopo, in cui domina il colore rosso mattone, hanno come motivo centrale l’assedio di Costantinopoli. Famoso è il panorama che si può ammirare dalla cella campanaria aggiunta nel 1614.
Monastero di Suceviţa
Il monastero di Sucevita è il più grande di tutta la Bucovina. Costruito fra il 1581 e il 1604 e più tardi fortificato con l’aggiunta di mura di difesa e torrette. Per raggiungerlo si percorre una tortuosa e isolata strada di montagna che sale fino a 1100 m offrendo vedute mozzafiato della campagna circostante che già di per se giustifica il viaggio. Le pareti esterne sono affrescate ad eccezione di quella occidentale perchè, secondo una leggenda, l’artista che stava per dipingerla morì cadendo dall’impalcatura e nessuno volle prendere il suo posto. Entrando, nella parete a nord è descritta la “Scala delle Virtù” che simbolizza la lotta fra il bene e il male, mentre su quella a sud “L’Albero della Vita”.
Il museo del monastero è di grande valore ed espone tra l'altro, alcuni ricami realizzati con fili d'oro e d'argento, fili di seta e perle che risalgono al quindicesimo o sedicesimo secolo.
Il monastero di Sucevita è il più grande di tutta la Bucovina. Costruito fra il 1581 e il 1604 e più tardi fortificato con l’aggiunta di mura di difesa e torrette. Per raggiungerlo si percorre una tortuosa e isolata strada di montagna che sale fino a 1100 m offrendo vedute mozzafiato della campagna circostante che già di per se giustifica il viaggio. Le pareti esterne sono affrescate ad eccezione di quella occidentale perchè, secondo una leggenda, l’artista che stava per dipingerla morì cadendo dall’impalcatura e nessuno volle prendere il suo posto. Entrando, nella parete a nord è descritta la “Scala delle Virtù” che simbolizza la lotta fra il bene e il male, mentre su quella a sud “L’Albero della Vita”.
Il museo del monastero è di grande valore ed espone tra l'altro, alcuni ricami realizzati con fili d'oro e d'argento, fili di seta e perle che risalgono al quindicesimo o sedicesimo secolo.
Monastero di Moldovita
Il monastero di Moldovita , costruito nel 1532 dal Pincipe Petru Rares e dipinto nel 1537, è caratteristico del suo periodo, un vero monumento dell' architettura feudale rumena, una vera fortezza che si adatta armoniosamente al paesaggio. I suoi affreschi esterni sono molto impressionanti, suggestivi e, fortunatamente ben conservati. Vi sono rappresentati l'assedio persiano di Costantinopoli e il “Giudizio Universale”." Nel museo del monastero si trovano mobili del XVI secolo intagliati e dipinti con disegni popolari e la sedia principesca di Petru Rares sintesi dell'arte decorativa del XVI secolo. Inoltre vi sono esposti mobili ecclesiastici del XVII secolo, icone, libri di valore , ricami, sculture in legno e ceramiche decorative.
Il monastero di Moldovita , costruito nel 1532 dal Pincipe Petru Rares e dipinto nel 1537, è caratteristico del suo periodo, un vero monumento dell' architettura feudale rumena, una vera fortezza che si adatta armoniosamente al paesaggio. I suoi affreschi esterni sono molto impressionanti, suggestivi e, fortunatamente ben conservati. Vi sono rappresentati l'assedio persiano di Costantinopoli e il “Giudizio Universale”." Nel museo del monastero si trovano mobili del XVI secolo intagliati e dipinti con disegni popolari e la sedia principesca di Petru Rares sintesi dell'arte decorativa del XVI secolo. Inoltre vi sono esposti mobili ecclesiastici del XVII secolo, icone, libri di valore , ricami, sculture in legno e ceramiche decorative.
Monastero di Agapia
Il nome del monastero deriva dall' eremita Agapia che verso la fine del quattordicesimo secolo costruì un eremitaggio di legno (il Vecchio Agapia). Durante il sedicesimo secolo il Vecchio Agapia fu spostato verso l'attuale sistemazione (Nuovo Agapia). Il nuovo monastero è stato costruito dall’abate Gavriil e, fra il 1858 e il 1862, è stato ridipinto dal famoso pittore rumeno Nicolae Grigorescu, a quel tempo ventenne. Il monastero ospita un importante museo che espone icone, ricami, oggetti religiosi e un prezioso crocifisso intagliato in legno di cipresso.
Il nome del monastero deriva dall' eremita Agapia che verso la fine del quattordicesimo secolo costruì un eremitaggio di legno (il Vecchio Agapia). Durante il sedicesimo secolo il Vecchio Agapia fu spostato verso l'attuale sistemazione (Nuovo Agapia). Il nuovo monastero è stato costruito dall’abate Gavriil e, fra il 1858 e il 1862, è stato ridipinto dal famoso pittore rumeno Nicolae Grigorescu, a quel tempo ventenne. Il monastero ospita un importante museo che espone icone, ricami, oggetti religiosi e un prezioso crocifisso intagliato in legno di cipresso.
Piatra Neamt
Una delle più belle città della Moldavia, situata sui terrazzi della riva sinistra del fiume Bistrita e circondata da foreste e colline. Fondata alla fine del XVI secolo con il nome "Piatra lui Craciun", si è sviluppata dopo che il famoso Stefano il Grande ebbe stabilito qui una corte principesca ed è diventata un importante centro artigianale e commerciale. Piatra Neamt, una città di 108.000 abitanti, è oggi non soltanto un punto d'incrocio di itinerari turistici, ma anche una città che ha molto da offrire per trascorrere una giornata interessante. Le vestigia del periodo glorioso di Stefano il Grande, le tracce di tanti grandi figure della cultura rumena, una natura generosa incantano qualsiasi ospite di questa città.
Una delle più belle città della Moldavia, situata sui terrazzi della riva sinistra del fiume Bistrita e circondata da foreste e colline. Fondata alla fine del XVI secolo con il nome "Piatra lui Craciun", si è sviluppata dopo che il famoso Stefano il Grande ebbe stabilito qui una corte principesca ed è diventata un importante centro artigianale e commerciale. Piatra Neamt, una città di 108.000 abitanti, è oggi non soltanto un punto d'incrocio di itinerari turistici, ma anche una città che ha molto da offrire per trascorrere una giornata interessante. Le vestigia del periodo glorioso di Stefano il Grande, le tracce di tanti grandi figure della cultura rumena, una natura generosa incantano qualsiasi ospite di questa città.
Sighisoara
Sighisoara è considerata una delle più belle città della Romania e, decisamente, la più romantica. La città conserva tuttora il suo aspetto medievale, dalla cerchia delle antiche mura alle vie e alle piazze caratteristiche, motivo per cui è riconosciuta dall'Unesco partimonio dell'Umanità.Fondata dai Romani con il nome di Castrum Sex nel XII secolo vi si insediarono i Sassoni trasformandola in un prospero centro mercantile ed artigianale. Nel XV secolo divenne una città libera, ricca e splendente grazie alle corporazioni che la governavano.
Sighisoara è anche la città natia del Principe della Valacchia Vlad Tapes (l'Impalatore), ispiratore del romanzo gotico “Dracula” di B. Stoker. Entrando nella cittadella medievale si passa sotto la Torre dell'Orologio venne eretta nel 1280 e considerata il simbolo della città. Nelle vicinanze si trova la quattrocentesca chiesa Biserica Manastirii: l'interno in stile barocco barocco custodisce una serie di tappeti orientali e un interessante altare del 1680. Poco lontana dalla Casa Vlad Tapes, che ora ospita un buon ristorante, si trova Piata Cetatii, la piazza principale della città, circondata da edifici storici rinascimentali e barocchi. Salendo i 172 gradini della Scara Acoperita si raggiunge il punto più alto della città dove si trova la chiesa luterana in stile gotico Biserica din Deal costruita nel 1345 su una precendente chiesa romanica del duecento. Notevoli le finestre del lato sinistro, gli affreschi del 1488 e le statue del XIV secolo. Imperdibile è il mercato, che si tiene il mercoledì e il sabato, nel corso del quale i rom e gli abitanti dei villaggi vicini giungono in città, spesso su carri trainati da cavalli, per vendere le loro mercanzie.
Sighisoara è considerata una delle più belle città della Romania e, decisamente, la più romantica. La città conserva tuttora il suo aspetto medievale, dalla cerchia delle antiche mura alle vie e alle piazze caratteristiche, motivo per cui è riconosciuta dall'Unesco partimonio dell'Umanità.Fondata dai Romani con il nome di Castrum Sex nel XII secolo vi si insediarono i Sassoni trasformandola in un prospero centro mercantile ed artigianale. Nel XV secolo divenne una città libera, ricca e splendente grazie alle corporazioni che la governavano.
Sighisoara è anche la città natia del Principe della Valacchia Vlad Tapes (l'Impalatore), ispiratore del romanzo gotico “Dracula” di B. Stoker. Entrando nella cittadella medievale si passa sotto la Torre dell'Orologio venne eretta nel 1280 e considerata il simbolo della città. Nelle vicinanze si trova la quattrocentesca chiesa Biserica Manastirii: l'interno in stile barocco barocco custodisce una serie di tappeti orientali e un interessante altare del 1680. Poco lontana dalla Casa Vlad Tapes, che ora ospita un buon ristorante, si trova Piata Cetatii, la piazza principale della città, circondata da edifici storici rinascimentali e barocchi. Salendo i 172 gradini della Scara Acoperita si raggiunge il punto più alto della città dove si trova la chiesa luterana in stile gotico Biserica din Deal costruita nel 1345 su una precendente chiesa romanica del duecento. Notevoli le finestre del lato sinistro, gli affreschi del 1488 e le statue del XIV secolo. Imperdibile è il mercato, che si tiene il mercoledì e il sabato, nel corso del quale i rom e gli abitanti dei villaggi vicini giungono in città, spesso su carri trainati da cavalli, per vendere le loro mercanzie.
Sibiu
Conosciuta anche come Hermannstadt, il suo nome tedesco, Sibiu è situata nel cuore della Romania e le sue origini risalgono al 1192. Era la più importante delle sette città stabilite dai coloni tedeschi ed è proprio grazie al fatto che la popolazione tedesca ha abitato questa zona negli ultimi otto secoli che Sibiu ricava la sue particolarità. Si è distinta a lungo come centro economico, culturale e di istruzione della Romania. Documenti datati 1376 citano l' esistenza di 19 corporazioni (guilds) i cui membri praticavano 25 mestieri, aveva pure rapporti commerciali forti con il sud e l'est, oltre a essere la prima città della Romania i cui prodotti erano esportati fino a Praga, Vienna e Amburgo.
La città ha dei primati in molti altri settori: la prima fabbrica idroelettrica in Romania, la prima teleferica nel paese, la prima traduzione nel 1848 e la prima rappresentazione di una opera drammatica di Shakespeare in Romania, il primo teatro. Nel 2007 è stata designata capitale europea della cultura. Il Museo d'arte Brukenthal è la più antica e bella galleria d’arte del paese, fondato nel 1817, ospita una splendida collezione di quadri di pittori fiamminghi, italiani, olandesi, francesi, austriaci e rumeni de XVI e XVII secolo. Il Museo di civilizzazione popolare rivendica la più grande raccolta di oggetti d'arte popolare del mondo. Ovunque guardiamo, possiamo trovare prove del passato storico di Sibiu, tutta la città profuma di storia ed un edificio su tre è stato dichiarato monumento storico.
Conosciuta anche come Hermannstadt, il suo nome tedesco, Sibiu è situata nel cuore della Romania e le sue origini risalgono al 1192. Era la più importante delle sette città stabilite dai coloni tedeschi ed è proprio grazie al fatto che la popolazione tedesca ha abitato questa zona negli ultimi otto secoli che Sibiu ricava la sue particolarità. Si è distinta a lungo come centro economico, culturale e di istruzione della Romania. Documenti datati 1376 citano l' esistenza di 19 corporazioni (guilds) i cui membri praticavano 25 mestieri, aveva pure rapporti commerciali forti con il sud e l'est, oltre a essere la prima città della Romania i cui prodotti erano esportati fino a Praga, Vienna e Amburgo.
La città ha dei primati in molti altri settori: la prima fabbrica idroelettrica in Romania, la prima teleferica nel paese, la prima traduzione nel 1848 e la prima rappresentazione di una opera drammatica di Shakespeare in Romania, il primo teatro. Nel 2007 è stata designata capitale europea della cultura. Il Museo d'arte Brukenthal è la più antica e bella galleria d’arte del paese, fondato nel 1817, ospita una splendida collezione di quadri di pittori fiamminghi, italiani, olandesi, francesi, austriaci e rumeni de XVI e XVII secolo. Il Museo di civilizzazione popolare rivendica la più grande raccolta di oggetti d'arte popolare del mondo. Ovunque guardiamo, possiamo trovare prove del passato storico di Sibiu, tutta la città profuma di storia ed un edificio su tre è stato dichiarato monumento storico.
INFO
Il contributo per i dieci giorni di viaggio e stage è di: € 660.00 (sette partecipanti) € 710.00 (sei partecipanti) e comprende:
- il viaggio in minivan 9 posti compreso di pedaggi e carburante
- i pernottamenti in albergo in camera doppia o appartamento per 4 persone (supplemento camera singola € 150.00)
- le entrate ai monasteri/chiese/musei visitati
- biglietto treno "Mocanita"
- lo stage
- assicurazione sanitaria
E' possibile effettuare, a parte, un'assicurazione annullamento viaggio (facoltativa).
Il contributo per i dieci giorni di viaggio e stage è di: € 660.00 (sette partecipanti) € 710.00 (sei partecipanti) e comprende:
- il viaggio in minivan 9 posti compreso di pedaggi e carburante
- i pernottamenti in albergo in camera doppia o appartamento per 4 persone (supplemento camera singola € 150.00)
- le entrate ai monasteri/chiese/musei visitati
- biglietto treno "Mocanita"
- lo stage
- assicurazione sanitaria
E' possibile effettuare, a parte, un'assicurazione annullamento viaggio (facoltativa).
LA DISPONIBILITA' DEI POSTI E' LIMITATA E LE PRENOTAZIONI DEVONO PERVENIRE IL PRIMA POSSIBILE
Organizzazione tecnica del viaggio:
Agenzia Viaggi IDEJA TURIZEM Partizanska Cesta 37 Sežana Slovenia
Organizzazione dello Stage:
Associazione Culturale Polvered'arte
Insegnante:
Francesco Grazioli
Accompagnatori:
Francesco Grazioli - Irene Pitaccolo
LO STAGE E IL VIAGGIO SONO RISERVATI AI SOCI DELL'ASSOCIAZIONE POLVERED'ARTE
Agenzia Viaggi IDEJA TURIZEM Partizanska Cesta 37 Sežana Slovenia
Organizzazione dello Stage:
Associazione Culturale Polvered'arte
Insegnante:
Francesco Grazioli
Accompagnatori:
Francesco Grazioli - Irene Pitaccolo
LO STAGE E IL VIAGGIO SONO RISERVATI AI SOCI DELL'ASSOCIAZIONE POLVERED'ARTE
Gli organizzatori si riservano in ogni momento la facoltà di modificare il programma del viaggio, delle attività e delle visite, ove lo ritenessero necessario.